AQUILEIA

Anno sociale 2021 – XLVIII CORSO

Nel corso della sua storia Venezia è divenuta una potenza europea temuta e riverita ben oltre le sue potenzialità militari. E anche dopo la sua decadenza, la Serenissima è riuscita a tenere in vita il proprio mito. Perché accadde questo? Una delle risposte possibili è: perché Venezia pianificò e continuò ad alimentare la propria immagine di grande potenza: ne erano convinti sia tutti i suoi abitanti all’interno sia all’esterno i regnanti, i capi politici e anche i popoli dell’intera Europa. Un qualcosa di simile si può dire anche per Aquileia. Anche se su dimensioni certamente più ridotte rispetto a Venezia, la sede dei patriarchi, a partire dalla sua grandezza passata imperiale e cristiana, dalla forza dimostrata nella cristianizzazione delle regioni circostanti (Aquileia capitale della X regio augustea e città madre della chiesa cristiana – fu in grado di costruire un racconto che le ha permesso di avere un ruolo politico al di là della sua forza economica e militare. Insomma, come è esistito (e per altri versi esiste ancora) un mito di Venezia, così è esistito un mito di Aquileia.
Il simbolo è costituito dal suo campanile che è stato costruito, è opinione comune, con il materiale prelevato da monumenti, ormai in rovina, di epoca romana. La notizia dal punto di vista archeologico non è dimostrabile, ma certamente è vera da un punto di vista metaforico: il campanile, assieme alla basilica, con la sua potente presenza è il segno di una comunità che vuol dare continuità alla grandezza di un tempo.

Oggi della cittadina, che conta poco più di 3000 abitanti (nell’età imperiale superava i 200.000), conosciamo la basilica e ammiriamo il campanile, ma della sua storia sappiamo molto meno di quello che oggettivamente merita. Nessuna pretesa nei nostri tre incontri di raccontare in sintesi i tanti secoli in cui Aquileia giocò un ruolo importante nel nord-est dell’Italia, ma quella almeno di sollecitare un’attenzione maggiore verso un centro importante del nostro territorio regionale.

Lunedì 19 aprile
ore 17.30

Il segno di Giona. Aquileia cristiana, tra Oriente e Occidente.
PIERVINCENZO DI TERLIZZI, dirigente scolastico.

Lunedì 26 aprile
ore 17.30

Le residenze “occidentali” dei patriarchi di Aquileia.
GABRIELE CAIAZZA, storico, ricercatore, saggista.

Lunedì 3 maggio
ore 17.30

Nascita del potere temporale dei patriarchi di Aquileia.
PIER CARLO BEGOTTI, studioso ed esperto di storia friulana.

Tutti gli incontri si svolgeranno alle 17,30 sul canale youtube dell’Accademia San Marco di Pordenone.

Con il contributo del Comune di Pordenone, della Fondazione FRIULI e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.